Situazione Escom-Commodore ed intervista alla C= UK
di Marco Milano
Il resoconto dettagliato dell'Asta in cui la Escom ha acquisito a sorpresa la Commodore International, le prime interviste e le novità sulla politica della Escom.
E così, a sorpresa, dopo avere messo i marchi di cui era proprietaria nelle mani dei liquidatori, la Escom se li è ripresi insieme a tutto il pacco.
Come avrete appreso nello scorso numero, è stata infatti la Escom, azienda tedesca leader nel campo della distribuzione di computer, ed aggiudicarsi l'asta del 20 Aprile scorso in cui è stata finalmente decisa la sorte della Commodore.
Dopo avere appreso la notizia molti di voi si saranno chiesti cosa sarà del nostro beniamino, quali politiche la società teutonica intenda adottare, o saranno curiosi di conoscere i dettagli dell'acquisizione: noi vi forniremo quante più informazioni giungeranno alla nostra conoscenza.
Iniziamo con il resoconto dell'Asta riportato e confermato da persone presenti in quel fatidico 20 Aprile.
Incredibilmente, la Commodore UK non ha fatto alcuna offerta. Sembra che i finanziatori si siano stufati, e l'abbbiano lasciata a fare una figuraccia davanti ai liquidatori: la Hot line degli inglesi, sempre attiva, ha riportato la dichiarazione ufficiale della Commodore UK in cui si comunica che Pleasance e compagni si sono resi conto che la loro offerta "indipendentemente finanziata" sarebbe sicuramente stata superata dalla Escom (potenza del Supermarco?), e così hanno deciso di non partecipare all'asta, iniziando contemporaneamente ad intavolare rapporti con i potenziali vincitori per raggiungere almeno lo scopo di avere voce in capitolo sulle prime decisioni operative della Escom.
Ancora più incredibile, nemmeno la CEI ha presentato la sua offerta, ma a sorpresa si è accordata con una famosa casa americana di PC-compatibili, la Dell, in modo da avere le potenzialità economiche per controbattere i tedeschi, ed è stata la Dell a fare l'offerta.
La prima offerta, della Escom, ammontava a 5 milioni di dollari; alle ore 14 la Dell ha fatto un'offerta segreta, che è stata rifiutata perché prevedeva delle condizioni, mentre quella della Escom era incondizionata, ed è stata accettata. Sembrava tutto fatto, ma la Dell ha presentato una nuova offerta, ad asta già conclusa, di 15 milioni di dollari, con la condizione di avere un mese di tempo per decidere se confermare o ritirarsi, perdendo un deposito di 1 milione di dollari e ricominciando tutto da capo con una nuova asta.
Il giorno dopo, 21 Aprile, il Comitato dei Creditori era ovviamente disposto ad accettare l'offerta molto più alta della Dell, ma la Escom si opponeva lamentando la scorrettezza di ammettere una nuova offerta ad asta conclusa; la Corte aggiornava l'udienza di 3 ore, invitando le parti a trovare un accordo entro tale termine.
Alla riapertura dell'udienza, la Escom si dichiarava disposta ad aumentare l'offerta a 12 milioni di dollari, offerta che, benché sempre minore di quella della Dell, era incondizionata, mentre la Dell avrebbe potuto ritirarsi entro un mese; i Creditori hanno così preferito i 12 milioni di dollari sicuri della Escom rispetto ai 15 della Dell, ed hanno ritirato ogni obiezione verso la Escom, che si è così aggiudicata definitivamente la Commodore International per 12 milioni di dollari (circa 20 miliardi di lire).
Per avere un'idea dell'esiguità delle cifre in gioco, pensate che la Commodore era valutata 100 milioni di dollari prima del tracollo, e che i debiti avevano raggiunto i 200 milioni di dollari. Una vera e propria "liquidazione" dunque, un autentico "saldo di primavera"! Creditori e azionisti non vedranno nemmeno un decimo dei soldi investiti.
Il famoso impianto delle Filippine, pieno di chip Amiga e che ha creato problemi con lo stesso governo di Manila, potrebbe presto essere venduto alla Escom per 1 milione di dollari, visto che sarebbe ormai illegale venderlo ad altri.
La Escom, che ha avuto un fatturato nell'ultimo anno di ben 2000 milioni di dollari, sembra avere una solidità finanziaria che fa ben sperare, ma il dubbio che ora assale gli Amighisti è: cosa vogliono fare dell'Amiga?
Cercheremo di rispondere facendo un quadro delle ultime dichiarazioni e notizie, e riportando la traduzione di un'intervista a Bernard van Tienen della Escom e di una a Colin Proudfoot della Commodore UK, la grande sconfitta.
Per quanto riguarda le dichiarazioni più o meno ufficiali, la Escom ha dichiarato che utilizzerà una fabbrica in Cina per ricominciare a produrre Amiga entro 2 mesi. Si sono detti interessati a portare l'Amiga verso la tecnologia PowerPC, ma le scelte tecniche sono ancora molto incerte. Sembra che abbiano riassunto molti ingegneri ed operai che lavoravano per la Commodore. Venderanno Amiga in tutti i loro negozi, utilizzeranno la tecnologia Amiga in Set Top Boxes e ne daranno licenza per la produzione di cloni Amiga.
Per quanto riguarda gli USA, sembra che la Escom volesse da tempo entrare in quel mercato, ma che non potesse farlo con i PC-compatibili a causa della concorrenza spietata, mentre con l'Amiga potrebbero inserirsi nei mercati di nicchia grafico e televisivo.
Per quanto riguarda la Commodore UK, potrebbero addirittura comprarla, per circa 1,5 milioni di dollari.
Verso il 25 Aprile si è diffusa la notizia di un progetto per la diffusione dell'Amiga nella Repubblica Popolare Cinese: grazie al fatto di possedere una fabbrica in Cina, per l'Amiga si potrebbero così aprire le porte di un mercato formato da centinaia di milioni di cinesi.
Negli ultimi giorni si è però parlato anche di un interesse principale della Escom verso la realizzazione di una scheda Amiga per PC, interesse che a molti è sembrato eccessivo, tanto che c'é chi teme che la Escom voglia fare dell'Amiga solo un "add-on" multimediale per la propria linea di PC IBM-compatibili.
Dopo le dichiarazioni e le ultime notizie, passiamo al riassunto dell'Intervista rilascita da Colin Proudfoot, braccio destro di David Pleasance nella Commodore UK.
D: Come intendete procedere con la Escom?
R: Ci attendiamo di lavorare insieme, ed in effetti potrebbero finire per diventare i nostri
padroni... Non credo che la Escom ci lascerà fuori della sua organizzazione, poiché abbiamo
troppa esperienza del mercato Amiga.
D: Se vi sarà concesso di fare i vostri piani sull'Amiga, cosa farete?
R: David Pleasance ne ha parlato spesso, e credo che il mercato Amiga inglese non differisca da
quello Europeo, ormai Amiga deve pensare ad un mercato globale, quello della UE.
D: Avete intenzione di mantenere un contatto tra la vostra base di sviluppatori e la Escom?
R: Certo, faremo da tramite tra la fortissima comunità di programmatori britannici e la Escom,
che sarà molto interessata, visto anche il grandissimo supporto che abbiamo dato all'Amiga
negli ultimi 12 mesi per impedirne la morte.
D: Gli USA sono un mercato molto competitivo, come pensate che la ESCOM intenda attaccarlo?
R: Dovreste chiederlo a loro... la mia opinione è che visto il fenomenale successo della Escom
come rivenditore di PC in Europa, il prossimo passo non può che essere verso il Nordamerica,
e questo non può essere fatto uniformandosi ai concorrenti nel proporre IBM-compatibili,
e per differenziarsi, l'Amiga è il prodotto migliore.
D: Cosa pensa di questa fine della liquidazione?
R: Sono felice che sia finita!
D: Lei è utente Amiga?
R: In ufficio ho un PC 486 della Commodore, ma a casa ho un CD-32.
Ed eccoci al pezzo forte, l'intervista a Bernard van Tienen della Escom.
D: Cosa potete dire sui vostri piani riguardo l'Amiga?
R: Stiamo creando un gruppo di consiglieri per indicarci cosa dovremo produrre, e stiamo
analizzando ogni opzione: non solo Amiga, ma anche Set Top per la TV interattiva, PowerPC
con Amiga, al momento consideriamo tutto.
D: Quando credete di poter ricominciare la produzione di Amiga?
R: Non abbiamo ancora deciso, ma abbiamo grosse disponibilità in termini produttivi,
di fabbriche... credo comunque entro 3 mesi....
D: Sappiamo che la Escom è uno dei maggiori rivenditori di computer in Europa, dunque Amiga
sarà presente in tutti i vostri negozi?
R: Non solo Amiga, ma PC compatibili Commodore, e naturalmente non solo nei nostri negozi ma
anche ad altri distributori in Europa e nel mondo.
D: L'Amiga ha una forte comunità di programmatori, anche PD, pensate di contattarli?
R: Sì, naturalmente sì.
D: Pensate di riassumere ingegneri e tecnici che lavoravano per la Commodore?
R: Naturalmente. Siamo occupati in questo, e già abbiamo firmato alcuni contratti.
Ma già molti ex-Commodoriani lavorano per noi, ad esempio io sono stato vice-presidente
della Commodore International... credo che le persone ex-Commodore nelle nostre file
ammontino a circa 100 elementi.
D: Rilascerete licenze per produrre cloni Amiga?
R: Non solo per produrre cloni, ma per qualunque prodotto che richieda tecnologia Amiga,
abbiamo già inizato molti contatti...
D: Quanto tempo è che state cercando di comprare la Commodore?
R: Ci stiamo lavorando dall'Agosto 94.
D: Intendete sfruttare la grande passione che anima gli utenti Amiga?
R: Naturalmente. Forse la cosa più importante che abbaimo comprato in quest'asta è il seguito
degli utenti, milioni di utenti Amiga ed ancora del C-64. Stiamo anche pensando di
distribuire prodotti in Cina ed altri paesi...
D: Potranno gli utenti comunicarvi consigli e lamentele?
R: Certo, metteremo gente in ogni paese, anche negli USA, per raccogliere il feedback degli
utenti... sappiamo come fossero frustrati dal vecchio management Commodore...
D: Avete dei contatti o dei piani riguardo la CEI?
R: Al momento non possiamo rivelarlo.
D: La Commodore UK fa parte del vostro acquisto?
R: No, al momento no, ma la prossima settimana inizieremo le discussioni con loro.
D: Volete collaborare con loro o acquistarli?
R: Tutte e due le opzioni sono possibili al momento.
D: Posso farle una domanda personale? Possiede un Amiga? Che modello?
R: Non possiedo un Amiga attualmente...
D: Ma sta pensando di prenderne uno, vero?
R: Io, io... ho utilizzato Amiga in passato, nel mio ufficio. Prenderò il nuovo modello che
uscirà, non so le caratteristiche esatte, ma ci stiamo lavorando duramente...
Da tutto il materiale che vi abbiamo presentato, potete farvi le vostre opinioni sul futuro dell'Amiga.
Noi crediamo che ci siano indicazioni negative (il rischio che Amiga diventi solo una scheda per PC, che venga considerato solo un modo per far soldi... ) e frasi che possono mettere in sospetto (ogni volta che si nomina l'Amiga si parla anche di PC o di Scatoloni Multimediali per la TV interattiva, e poi se si compra la Commodore senza avere a casa un Amiga... ).
Ma anche le cose positive sono molte: un certo entusiasmo germanico che traspare dall'intervista, la possibilità di un mercato Cinese, l'aver parlato subito di tecnologia RISC, il rispetto per programmatori ed utenti, la comprensione degli errori della passata gestione...
Speriamo che tutto ciò evolva nel modo migliore, e rassicuriamoci per ora del fatto che chi è riuscito a dare il massimo successo all'Amiga (la Commodore UK) anche se non ha vinto, verrà certamente fatto parte delle decisioni tecniche, che sono quelle che più ci interessano. Visto anche che dal punto di vista distributivo, finalmente non ci dovrebbero essere più problemi, data l'enorme rete di vendita della Escom.
Terminiamo con una considerazione affettiva: "Commodore per sempre".
Per mesi tutti davano per sicuro che, se anche l'Amiga fosse sopravvissuto, non si sarebbe più visto il logo della Commodore, che il nome sarebbe stato "Amiga International", o "Amiga Corporation", o "CEI Amiga"... invece sembra che la Escom intenda mantenere il vecchio nome e il logo cui molti sono legati da un rapporto di odio-amore. Odio per la società, amore per le macchine.
Se la Escom riuscisse a fare amare anche la Commodore come azienda, l'Amiga avrebbe vinto.
Escom AG
Tiergarten, 9
D-64646 Heppenheim
Germania
Tel. 0049/6253/709.193
Fax. 0049/6253/709.517
Home Page: http://veronica.nl
Tutto su Enigma Amiga Disk
Notizie sulla redazione di EAR
Ritorna al menu principale
Enigma Amiga Run Web Page
Torna alla pagina principale
Page by M.Bonomi, M.Iurillo. (C) Copyright 1995, GR Edizioni srl, all rights reserved